LE CULTURE DELL’EST SONO SOTTO CASA COL FESTIVAL DELL’ORIENTE

27.04.2024

La cultura orientale è appannaggio di pochi eletti di mezza età, magari fricchettoni nostalgici o adepti di qualche strana setta? Non si direbbe proprio a giudicare la folla transgenerazionale che ha riempito a dismisura i padiglioni dell'Oval di Lingotto Fiere a Torino gli scorsi 16 e 17, il 23 e 24 marzo. Novità di quest'anno le sezioni dedicate a Giappone (Japan Expo) e Corea del Sud

Le famiglie con bimbi hanno apprezzato gli stand dedicati a manga e videogiochi vintage, i più maturi hanno approfittato delle tante occasioni per provare massaggi, trattamenti terapeutici tra i più vari, gli amanti della musica e della cultura dell'est hanno applaudito i tanti spettacoli a rotazione continua ospitati dai due palchi, con i più apprezzati musicisti orientali.

E ancora "mostre fotografiche, bazar, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo e avvincente susseguirsi di show, incontri seminari ed esibizioni."

Ai più sportivi non sono mancate esibizioni e lezioni-prova delle arti marziali, gli appassionati di moda e folclore hanno apprezzato l'esposizione di kimoni e costumi di tutte le fogge e colori, mentre i cultori dell'aspetto più spirituale e filosofico ha potuto sperimentare la meditazione e lo yoga e incontrare maestri e guide spirituali da tutto il mondo.

Anche l'attività 'esperienziale' è stata notevole, si poteva assistere a un buon numero di attività tipiche della cultura orientale, tra le tante: "la vestizione del kimono, i tamburi di guerra giapponesi, la cerimonia del te, la costruzione del mandala dei monaci"

Ma il successo maggiore lo hanno avuto senz'altro, per banali motivi logistici e di curiosità, i tanti padiglioni che offrivano prelibatezze culinarie e dolciarie, anche con la possibilità di pranzare e cenare assaggiando le cucine di tutto il mondo: da quelle più classiche cinese giapponese e indiana a quelle meno note di Corea, Vietnam, Sri Lanka, Siria, Marocco.

Più di nicchia, ma ugualmente apprezzato, tutto un piano rialzato dedicato al benessere orientale, con esposizione e promozione di tante realtà che hanno avuto la possibilità di incontrare il grande pubblico.

Come per il Salone del libro, quello del Gusto, e altri più commerciali e settoriali, o dedicati alla formazione, anche Il Festival dell'Oriente ha arricchito la città di Torino, coinvolgendo tanti visitatori arrivati apposta da ogni parte d'Italia e del mondo, con uno sguardo a 360 gradi sulla cultura e le culture, con la speranza di accrescere l'apertura mentale di una contemporaneità che non può permettersi di chiudersi in sé stesso ma deve conoscere e valorizzare le peculiarità culturali di ogni parte del mondo.

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