La cultura orientale è appannaggio di pochi eletti di mezza
età, magari fricchettoni nostalgici o adepti di qualche strana setta? Non si
direbbe proprio a giudicare la folla transgenerazionale che ha riempito a
dismisura i padiglioni dell'Oval di Lingotto Fiere a Torino gli scorsi 16 e 17,
il 23 e 24 marzo. Novità di quest'anno le sezioni dedicate a Giappone (Japan
Expo) e Corea del Sud
Le famiglie con bimbi hanno apprezzato gli stand dedicati a
manga e videogiochi vintage, i più maturi hanno approfittato delle tante
occasioni per provare massaggi, trattamenti terapeutici tra i più vari, gli
amanti della musica e della cultura dell'est hanno applaudito i tanti
spettacoli a rotazione continua ospitati dai due palchi, con i più apprezzati
musicisti orientali.
E ancora "mostre fotografiche, bazar, gastronomia tipica,
cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, medicine naturali, concerti,
danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai
vari paesi in un continuo e avvincente susseguirsi di show, incontri seminari
ed esibizioni."
Ai più sportivi non sono mancate esibizioni e lezioni-prova
delle arti marziali, gli appassionati di moda e folclore hanno apprezzato
l'esposizione di kimoni e costumi di tutte le fogge e colori, mentre i cultori dell'aspetto
più spirituale e filosofico ha potuto sperimentare la meditazione e lo yoga e
incontrare maestri e guide spirituali da tutto il mondo.
Anche l'attività 'esperienziale' è stata notevole, si poteva
assistere a un buon numero di attività tipiche della cultura orientale, tra le
tante: "la vestizione del kimono, i tamburi di guerra giapponesi, la cerimonia
del te, la costruzione del mandala dei monaci"
Ma il successo maggiore lo hanno avuto senz'altro, per
banali motivi logistici e di curiosità, i tanti padiglioni che offrivano
prelibatezze culinarie e dolciarie, anche con la possibilità di pranzare e
cenare assaggiando le cucine di tutto il mondo: da quelle più classiche cinese
giapponese e indiana a quelle meno note di Corea, Vietnam, Sri Lanka, Siria,
Marocco.
Più di nicchia, ma ugualmente apprezzato, tutto un piano
rialzato dedicato al benessere orientale, con esposizione e promozione di tante
realtà che hanno avuto la possibilità di incontrare il grande pubblico.
Come per il Salone del libro, quello del Gusto, e altri più
commerciali e settoriali, o dedicati alla formazione, anche Il Festival
dell'Oriente ha arricchito la città di Torino, coinvolgendo tanti visitatori
arrivati apposta da ogni parte d'Italia e del mondo, con uno sguardo a 360
gradi sulla cultura e le culture, con la speranza di accrescere l'apertura
mentale di una contemporaneità che non può permettersi di chiudersi in sé
stesso ma deve conoscere e valorizzare le peculiarità culturali di ogni parte
del mondo.