Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere con Debora Villa
di Sonia Bisceglia
Metti un lunedì a teatro. Il Colosseo di Torino sfida il giorno di riposo degli artisti, ma lo fa per una buona causa. Cosa c'è di meglio che stemperare le fatiche e lo stress di una nuova settimana ridendo di gusto, magari con l'intelligenza naturale della comicità femminile?
Se sul palco poi c'è Debora Villa, abbiamo fatto bingo! Artista poliedrica nota per le sue doti di attrice, comica, psicologa e formatrice, Debora, lombarda di Pioltello, raggiunge il grande pubblico nei panni di Patti nella pioneristica sitcom Camera Café, in cui sfoggia le sue abilità mimiche e la sua simpatia contagiosa, che ritroviamo in show cult della comicità televisiva come Zelig e Colorado. Il passaggio al cinema è quindi dietro l'angolo: eccola nelle pellicole di Aldo Giovanni e Giacomo, Tognazzi, Siani, e poi il teatro con Paolo Rossi, Max Pisu, Renato Sarti.
Nella sua ultima performance, in scena al Colosseo di Torino, offre al pubblico una riflessione ironica e profonda sulle dinamiche comunicative tra uomini e donne, ispirandosi alle teorie di John Gray (il Gray senza sfumature…), autore del celebre libro "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere".
L'originalità spiazzante è la cifra stilistica dell'omonimo one-woman show sin dall'inizio: due voci fuori campo, si immagina una coppia di spettatori, commentano la propria presenza in teatro, rivelando i propri pensieri più nascosti, che a loro insaputa un'intelligenza artificiale amplifica e rende pubblici. Un po' come se Alexa e Siri si fossero coalizzati per svelare tutto ciò che normalmente rimane nei meandri della mente. Questo espediente, che ci offre una versione tutta teatrale dell'idea alla base del recente block-buster di Paolo Genovese "Follemente", riesce nell'intento di coinvolgere immediatamente il pubblico, introducendo il tema centrale dello spettacolo: le differenze comunicative tra i sessi, e gli equivoci, nonché i conflitti, che ne derivano, soprattutto nelle relazioni di coppia.
Debora Villa, con la sua consueta verve comica e capacità di coinvolgimento, esplora questi due mondi distinti e lontani, mettendo in luce come uomini e donne affrontino la comunicazione in modi spesso opposti, e illustra, risultando spassosa e ficcante, come queste diversità possano generare incomprensioni e conflitti nelle relazioni. Gray, nel suo bestseller del 1992, utilizza la metafora dei pianeti per spiegare che uomini e donne provengono da "mondi" diversi, con linguaggi e bisogni distinti. Ad esempio, sottolinea come gli uomini tendano a ritirarsi nella loro "caverna" per affrontare i problemi, mentre le donne preferiscano parlarne per sentirsi supportate. E qui il pensiero va inevitabilmente ad un altro grande successo comico che tratta lo stesso tema: Caveman con Maurizio Colombi.
Anche la Villa spara a zero su entrambi i sessi: se qualcuno pensa di cavarsela e schivare i suoi divertenti strali, si sbaglia di grosso! Il suo monologo non risparmia nessuno, e bacchetta senza pietà sia gli uomini che le donne, smascherando i loro tic comunicativi con toni di bonario rimprovero misti a irrefrenabile divertimento.
La comica non si limita però a delineare le differenze, propone anche soluzioni pratiche per migliorare la comunicazione tra i sessi ed evidenzia come la comprensione dell'origine di queste diversità possa facilitare l'incontro e l'armonia nelle relazioni. Con esempi concreti e situazioni quotidiane, l'artista mostra che, spesso, è sufficiente riconoscere da quale "pianeta" proviene il nostro interlocutore per evitare fraintendimenti e costruire un dialogo più efficace. "Alla fine non è così difficile", ha concluso con un sorriso: "Basta accettare che siamo diversi e attrezzarsi di conseguenza. Uomini, ascoltate di più, aiutate di più, abbracciate di più… senza altri scopi, ebbene sì, gli abbracci gratuiti esistono! Donne, non sminuite, incoraggiate e... rompete meno i c…..!"
La performance ha confermato la versatilità e il talento di Debora Villa, capace di coniugare comicità e riflessione (anche quando tira fuori le simboliche scarpe rosse e affronta il tema della violenza di genere) in un equilibrio perfetto, dimostrando che con un pizzico di autoironia e una buona dose di pazienza, un giorno forse uomini e donne potranno capirsi... o almeno provarci!
Un lunedì sera ben speso, che ci ha offerto gli strumenti per affrontare bene il resto della settimana, vi consigliamo di non perderlo appena arriverà nella vostra città.