La strana coppia

26.02.2024

di Alessandro Caria

Piacevole serata al Mancinelli di Orvieto con LA STRANA COPPIA diretta e interpretata da Gianluca Guidi insieme al sodale Giampiero Ingrassia, nei personaggi dell'autore di notiziari televisivi Felix (Ingrassia), depresso e ossessivo, e del giornalista sportivo Oscar (Guidi), fancazzista ad alto tasso di testosteron

Questo lavoro è considerato da molti una delle migliori commedie di Neil Simon e, sebbene offra una serie di battute azzeccate, in particolare nella crescente consapevolezza di Oscar che il suo nuovo coinquilino maniaco dell'ordine potrebbe distruggere la sua sanità mentale, alla fine rischia di risultare un po' molle e datata. Ma la regia di Gianluca Guidi, con qualche leggero ritocco testuale, ha saputo portare alla luce un'anima nella storia superficiale di due uomini il cui matrimonio è fallito e che trovano conforto e influenze positive reciproche nella loro amicizia. Come? Guidi cerca con intelligenza di annullare la distanza tra loro e i personaggi che interpretano per far sì che le loro performance non siano incorniciate da virgolette. Guidi non "fa" il macho e lo sciatto; Ingrassia non "fa" il represso e maniacale. E annullando il divario tra il fare e l'essere si riescono a portare fatalmente alla luce gli ingranaggi del meccanismo comico e umano impeccabilmente assemblato da Neal Simon.

Intendiamoci, Ingrassia offre anche la sua comicità da cartoon e i suoi manierismi che attirano l'attenzione, il suo Felix è un pazzoide che si fa in quattro, ma deve anche essere un uomo; Giampiero lo sa e porta la sua recitazione al di là del piagnucoloso e del fastidioso, facendo sì che non sia difficile interessarsi a questo triste aspirante suicida quando si presenta alla porta di Oscar dopo essere stato cacciato dalla moglie, sa come empatizzare con il disperato tentativo di Felix di riempire l'improvviso vuoto nella sua vita creando una casa per sé e per Oscar. Questo è evidente in maniera eccellente nel secondo atto, quando si confida con le sorelle Pigeon sulla sua perdita. L'Oscar di Guidi è un irresistibile tanghero, più che burbero è un rozzo e impenitente, abbaia e morde con tutta quella rabbia e rassegnazione da sopracciglio arcuato in stile anglosassone in cui è specializzato, ma, cosa fondamentale, non è mai antipatico. Possiamo capire perché quest'uomo sia il "il più caro amico" di qualcuno, anche con tutte le sue asperità. Le espressioni omicide di Guidi, mentre Ingrassia tira fuori il Lysoform, ricordano ancora una volta i classici comici, da Oliver Hardy a Jackie Gleason, che avevano il genio di reagire in modo esplosivo all'insensata fastidiosità.

Dove LA STRANA COPPIA si sente fuori moda, tuttavia, è nella sua rigida idea di comportamento che considera non maschile, ovvero che cucinare - o, se è per questo, prendersi cura di una casa - sia un lavoro da donne.

La messa in scena non manca di certo di smalto grazie ad un azzeccato cast di comprimari e ad una scenografia che è un perfetto facsimile di uno spazioso appartamento dell'Upper West Side, ridotto per l'incuria di uno scapolo a uno stato oltremodo trasandato e poi trasformato in un batter d'occhio in un ordine immacolato con l'arrivo di Felix. Le musiche incidentali jazzate del Maestro Abeni riportano con brio agli esordi della commedia di Simon.

Che si tratti di gettare la cenere delle sigarette nel porta ombrelli o di vendicarsi a base di detersivo sulle linguine di Felix, Guidi ci rende suoi alleati nella frustrata determinazione di Oscar a vivere nella sporcizia e nella rabbia. In effetti, ti piace così tanto che sei tentato di fare un'offerta per la stanza da cui sfratta Felix.

Alessandro Caria

MuTeVoLi © Tutti i diritti riservati 2023
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia