Omaggio a Lelio, ricordi swing della 'Vecchia Broadway'
13.11.2023

Ti prego, fammi riascoltar/L'eco dei tuoi musical players/Quelle famose tue jazz bands, i dixieland/E i mille fox dei tuoi juke-box/Mia cara Broadway, chissà più dove sei/Romantica, vecchia Broadway.
Bastano pochi versi per ricreare un mondo. Il garbato, elegante stupore con cui il grande musicista, compositore, cantante e intrattenitore Lelio Luttazzi portava il gusto di Broadway, delle grande orchestre swing, dei ritmi sincopati, a un'Italia che a quello stupore rispondeva con successo crescente e una simpatia meritatamente ricambiata.
La meraviglia era palpabile anche lo scorso 13 novembre in un gremito Auditorium RAI di Torino per la degna conclusione, in trasferta come è ormai d'abitudine, del Moncalieri Jazz Festival.

La creatura dell'instancabile Ugo Viola ha fatto centro anche quest'anno (personalmente mi sono goduto anche le intimistiche atmosfere brasiliane del Mogentale – Silveira duo il 6 novembre alla Comunità Il Porto) regalandoci la pienezza dell'Orchestra Nazionale della RAI supportata dalla house band (meritano tutti una citazione: Claudio Chiara e Valerio Signetto al sax contralto, Fulvio Albano e Gianni Virone al sax tenore, Gianni Alberti al sax baritono, Fabio Gorlier al pianoforte, Francesco Bertone al contrabbasso e Luca Rigazio alla batteria) e da due guest star che da sole varrebbero il prezzo del biglietto: la tromba di Fabrizio Bosso e il clarinetto e sax di Nico Gori.

Ma visto che il gran finale vuole qualcosa in più ecco l'evento nell'evento: la "reunion" di un gruppo vocale torinese dal glorioso passato (e ci si augura un ritrovato futuro): le "Voci di Corridoio" RobertaBacciolo(soprano), Elena Bacciolo (contralto), Paolo Mosele (tenore), Fulvio Albertin (basso). Dal nome è chiaro anche ai profani la loro vocazione all'ironia, ai simpatici siparietti, e dimostrano una tale dimestichezza al repertorio luttazziano da pensare che quei brani il maestro li abbia addirittura scritti per loro.
Ed ecco la sardonica "Rabarbaro Blues", la scanzonata "Canto anche se sono stonato", la citata "Mia vecchia Broadway", "Vecchia America" (e qui la memoria non può che andare al mitico Quartetto Cetra), "Souvenir d'Italie", "Quando una ragazza a New Orleans", la più recente "Dr Jekyll Mr Hyde" - 10 anni fa portata a Sanremo da Simona Molinari - e "L'importanza del microfono", con l'ironia di Lelio che si fa ironia della sorte, visti i ripetuti problemi di fonica una serata per il resto perfetta.

Salda e competente la direzione d'orchestra dell'americano a Torino Steven Mercurio (tra le tante esperienze ricordiamo la lunga collaborazione con Andrea Bocelli) alle prese con le corpose orchestrazioni di Andrea Ravizza, anche autore della "Suite per Lelio" che ha brillantemente aperto il programma.
