Singing and dancing in the rain

24.05.2025

di Sonia Bisceglia

Una serata praticamente perfetta, a cominciare dal meteo che ha garantito un debutto davvero sotto la pioggia. E' il Singing in the rain firmato Cannito, che realizza un sogno che aveva sin da bambino e mantiene per l'ennesima volta la promessa di portare a Torino il debutto nazionale di un musical di qualità destinato a conquistare lo stivale come altri grandi titoli del teatro musicale anglosassone.

Cantando sotto la pioggia è un classico particolarmente amato e frequentato in Italia e l'entusiasmo di chi ha la fortuna di lavorarci è palpabile nel teatro che lo ospita, il rivitalizzato Alfieri e nel team creativo che sale in scena ad accogliere i meritati applausi di un pubblico contagiato dall'energia di un grande cast. La classe degli artisti italiani è cresciuta in modo esponenziale negli ensemble e anche quando volti noti si dimostrano all'altezza mischiandosi con performer che spiccano il volo dall'ensemble alla ribalta dei protagonisti.

Quindi ci sentiamo di citare d'un fiato il quartetto stellare che guida la compagnia di Cantando: Lorenzo Grilli, Flora Canto, Martina Stella e Vittorio Schiavone.

Lorenzo Grilli indossa con ottima padronanza e credibilità gli abiti e l'iconico ombrello di Don Lockwood, dimostrandosi il più completo: simpatico, a suo agio nel canto come nella danza, costruisce il personaggio con un occhio alla celeberrima pellicola e un altro alle nuove generazioni, dandogli naturalezza e carattere. Flora Canto riesce a infondere, seguendo con talento la fresca e spigliata impostazione registica di Cannito, ironia e versatilità a un personaggio, quello di Kathy Selden, che spesso si mantiene su un piano più serio e sentimentale rispetto a quello di Lina Lamont, in cui convince e diverte una sorprendente Martina Stella, che regala a Lina uno spassoso accento sardo, sulle orme della Valeria Marini di Sabina Guzzanti.

Vittorio Schiavone, nel difficile ruolo di Cosmo Brown si conferma interprete generoso, pieno di verve e vitalità: è davvero emozionante vedere un talento come il suo spiccare il volo dall'ensemble ai ruoli importanti.

Abbiamo parlato dei singoli ma il musical, e questo titolo in particolare, è uno show corale, quindi tutta la compagnia dà davvero il massimo in quanto a entusiasmo, ritmo e capacità, così come va sottolineata la bellezza delle scenografie e dei costumi, coloratissimi e rutilanti di Italo Grassi e Silvia Califano, così come delle luci di Valerio Tiberi, che combinano la leggerezza della commedia musicale italiana alla spettacolarità di Broadway.

La cura e la creatività della regia di Luciano Cannito, che riesce a dare un'impronta nuova, solare, spassosa e personale a un titolo in cui sarebbe stato facile cadere in stilemi ripetitivi, così come la sorpresa e il gusto che cogliamo dietro a ogni sua scelta coreografica, formano un marchio di fabbrica che fonda nella produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment & FdF GAT ormai una nuova certezza per il pubblico italiano, dopo le ottime prestazione di Sette Spose, Cabaret, Fame e Rocky.

All'uscita quasi ci spiace che il cielo sia tornato sereno, tanto ci avevamo preso gusto a cantare sotto la pioggia. 

What a glorious feeling!

Sonia Bisceglia

MuTeVoLi © Tutti i diritti riservati 2023
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis!